Fine dell'Urss, suicidio o disfatta? Un bilancio a trent'anni dalla caduta dell'impero sovietico
L’elezione di Michail Gorbačëv, nel 1985, dopo la breve e misteriosa ascesa e caduta immediata di Yuri Andropov, fu salutata dal mondo atlantico, dopo un breve tentennamento, come l’avvento di un messia pacificatore. Il leader sovietico avviò immediatamente le riforme distensive che culminarono con la fragorosa caduta del sistema sovietico e l’ascesa di Boris Eltsin, nell’agosto del 1991.
A trent’anni dal passaggio dal blocco marxista-leninista all’attuale federazione russa, di fatto governata ininterrottamente da Vladimir Putin, si propone un esame storico critico. Ne parla Andrea Vento con Rita Giuliani, saggista e professoressa di letteratura russa all’Università degli Studi di Roma La Sapienza; Leonid Popov, diplomatico, politologo e interprete ufficiale di Gorbačëv; Sergio Romano, già Ambasciatore d’Italia a Mosca, storico e saggista e Sandro Teti, editore e politologo esperto di Urss e spazio post-sovietico.
con
Rita GIULIANI
Leonid POPOV
Sergio ROMANO
Sandro TETI
Andrea VENTO
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