Coltivazione della Canapa in Italia

30.01.2019 17:00 - 30.01.2019 19:00
Confagricoltura Padova
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Categorie: Agrifood
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“Coltivazione della canapa in Italia”, un convegno ad Albignasego su criticità e prospettive il 30 gennaio 2019

Il mercato della canapa si sta rapidamente evolvendo e richiede più competenze e qualità per essere competitivi. Dopo il boom del 2017, che ha visto un exploit di coltivazioni in tutta Italia, oggi il mercato è fortemente condizionato dalle importazioni di prodotto straniero e il prezzo del prodotto è fortemente in ribasso.

Di questo si parlerà in un convegno promosso dai giovani di Anga-Confagricoltura Veneto nella sede di Confagricoltura Padova, ad Albignasego (Pd) mercoledì 30 gennaio alle 17. Claudio Previatello, giovane coltivatore polesano e referente nazionale di Confagricoltura per la canapa, esaminerà criticità e prospettive della coltura, spiegando quali sono le filiere potenziali e presenti e le possibili redditività per gli agricoltori in riferimento alle norme di legge che disciplinano la coltivazione.

In Veneto si stima che gli ettari coltivati a canapa siano 400, con capolista il Padovano che conta oltre un centinaio di ettari. Sono soprattutto i giovani tra i 25e i 35 anni a lanciarsi nel nuovo settore, che però non è quell’infinito filone aureo che tanti immaginavano. «Il boom vertiginoso in cui il mercato assorbiva di tutto, scarti compresi, è finito – spiega Previatello -. Oggi il mercato è oberato dalle importazioni di Paesi come Svizzera e Spagna, che offrono un prodotto di qualità maggiore, pulito e senza semi, e inoltre dispongono di strutture idonee per la lavorazione e l’essiccazione che noi non abbiamo. Tanti agricoltori italiani si sono trovati ettari di prodotto inutilizzabile, o pagato a 200 euro al chilo quando i costi di produzione, essendo tanto il bisogno di manodopera, arrivano anche a 250. Quello che noi vogliamo spiegare ai nostri coltivatori è che devono fare canapa di qualità, su estensioni limitate, se non vogliono rimanere scottati. Devono capire come coltivarla, qual è la varietà ideale per la propria azienda, dove collocarla, a chi farla lavorare. Il mercato ha un grande futuro, ma bisogna mettersi in testa che la canapa rimarrà un settore di nicchia e che quindi deve rimanere una forma di integrazione al reddito, non l’unica su cui puntare».

Giulio Manzotti, presidente di giovani di Confagricoltura Veneto, spiega che il convegno sarà aperto agli agricoltori di tutte le età: «Fino ad oggi si è fatto un gran parlare di canapa, ma ci sono state date poche informazioni tecniche che ci aiutassero a capire se e quanto l’investimento potesse essere redditizio. Questo convegno vuole fare chiarezza anche sul quadro normativo, con dati certi e informazioni sulla filiera e sul quadro normativo in Italia».

Previatello, titolare dell’azienda agricola Al Capiteo di Grignano Polesine, ha vinto lo scorso anno il premio Smau per l’innovazione grazie a un sistema di microirrigazione per le fragole. Da oltre un anno ha iniziato a produrre canapa per inflorescenza grazie alla collaborazione con il Crea di Rovigo e il supporto del ricercatore Giampaolo Grassi, con 600 piante coltivate in serra. «Raccogliamo il fiore, poi lo facciamo lavorare da una ditta esterna che ce lo riconsegna pulito, quindi lo vendiamo al grossista – spiega -. Dal 2019, però, lanceremo una nostra linea di tisane, creme e di nutraceutica, che può essere più remunerativa. Per riuscire a fare ottima qualità non si possono fare estensioni grandissime e bisogna limitare la manodopera, che richiede 8 persone a ettaro. Auspichiamo che il governo ci aiuti, dandoci la possibilità di coltivare le stesse varietà che si coltivano negli altri Paesi. Oggi ci sono troppe restrizioni che rischiano di mettere le briglie a un settore che ha grandi potenzialità».

 

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