Gino Meloni. Opere della Collezione Hintermann

30.11.2025 18:30 - 25.01.2026 19:00
Spazio Heart Pulsazioni Culturali Vimercate
Postato da Stefano
Categorie: Cultura

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Da sempre nella storia dell’arte c’è un filo sottile, quasi invisibile, che lega l’artista al suo collezionista, l’uomo alla sua visione, il colore al respiro della vita.
Su questo filo si muove la mostra che Spazio heart di Vimercate dedica dal 30 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 a Gino Meloni, inserendosi nel percorso poetico e tenace che l’associazione culturale da tempo intreccia attorno ai grandi protagonisti dell’arte briantea e ai loro silenziosi custodi: i collezionisti, i mecenati, gli amici capaci di riconoscere il fuoco nascosto in un’opera.
È il caso di Enrico Hintermann, industriale illuminato e tra i fondatori, insieme ai suoi fratelli Arturo e Carlo del F.C. Internazionale Milano, che nel 1947 incrocia il destino di Meloni in una mostra alla galleria Il Camino di Gino Ghiringhelli.
Un incontro, il loro, che si fa rivelazione: da quel momento Hintermann sceglie di circondarsi delle visioni di Meloni, sostituendo nel suo ufficio ai nomi celebri del Novecento le tele di un artista appartato, sincero, libero.
Nasce così una collezione d’amore e di ascolto, un dialogo che oggi rivive nelle oltre cinquanta opere esposte in mostra e provenienti dal suo nucleo privato, raccolte in un unico abbraccio.
La mostra di Vimercate è dunque un viaggio nel tempo e nello sguardo, un itinerario che attraversa l’intera parabola artistica di Gino Meloni: dal figurativo intriso di memorie lombarde al lirismo informale che dissolve la forma in emozione, fino al ritorno, negli anni maturi, a una figurazione intima e necessaria.
Nato a Varese nel 1905 e cresciuto a Lissone, Gino Meloni si forma all’Istituto d’Arte di Monza e all’Accademia di Brera, sotto la guida di Arturo Martini e Antonio Ambrogio Alciati.
Il suo cammino, iniziato tra le difficoltà degli anni Trenta, trova luce tra il 1939 e il 1940, quando la critica comincia a riconoscere nella sua pittura una voce autonoma, severa e commossa, “dominata da un’ispirazione contenutista”, come scrive Marco Valsecchi.
Negli anni successivi — dopo la guerra e il silenzio del disegno — la sua ricerca si apre al colore, alla luce, al canto delle cose semplici. Le Donne, i Galli, le Venezie segnano le tappe di una metamorfosi continua, dove la realtà diventa eco, memoria, invenzione.
“Non sono mai stato realista”, amava dire. E in effetti, nella sua pittura, la natura non è mai descritta: è ricordata, sognata, amata.
Ogni pennellata diventa vibrazione, ogni forma una confessione.
Il colore, come scrive Guido Ballo, “diventa immagine lirica”, e conduce Meloni verso un informale intimo e sensuale, dove l’istinto guida la mano e la poesia guida l’istinto.
Marcel Brion lo descrive come un artista che non sceglie le proprie tappe, ma le vive come una crescita organica, inevitabile: e in questa naturalezza, in questa fedeltà al proprio sentire, sta forse la sua più alta lezione.
Anche quando la forma sembra dissolversi, persino nei momenti più astratti, Meloni non perde mai il contatto con la terra, rimanendo pittore della verità interiore, fedele al mondo che lo ha sempre ispirato.
Oggi Spazio heart non solo restituisce al pubblico la voce discreta e luminosa di Gino Meloni, diventando ancora una volta luogo di riscoperta, di ascolto, di memoria viva, ma allo stesso tempo omaggia quel legame indissolubile che talvolta nasce tra chi crea e chi, nel silenzio, riconosce l’emozione di una ricerca interiore e custodisce; quando, in questo dialogo fra artista e collezionista, l’opera d’arte smette di essere soltanto oggetto e si trasforma in un racconto condiviso, ponte fra due vite che si riconoscono nel segno dell’arte.

Orari di apertura
da giovedì a domenica 16-19

 

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