10 anni dalla legge Golfo Mosca. Perché il tema della diversity & inclusion non entra nelle agende dei CDA
Con l’introduzione della legge 120/2011 detta «Golfo-Mosca», le società quotate e pubbliche sono state obbligate a introdurre quote di genere a scaglioni. Grazie a questa legge, le donne sono passate dal 5,9% (2008) al 37% (2020) e nei consigli si è osservata una riduzione dell’età media, un aumento del livello d’istruzione, un aumento della diversità in termini di background professionale e, come effetto indiretto, una revisione dei processi di selezione. Tutto ciò si è verificato all’interno di un cambiamento più generale della corporate governance anche a partire da nuovi temi entrati nelle agende dei CdA.
Nonostante in Italia la presenza delle donne nei CdA abbia visto un importante incremento, il tema della “diversity&inclusion” sta entrando molto lentamente nell’agenda del CdA e a cascata nelle imprese: nelle agende dei CdA
L’Osservatorio Diversità, Inclusione e Smart working di SDA Bocconi School of Management, in collaborazione con Valore D e le sponsorship di Generali e McKinsey, ha condotto una ricerca qualitativa intervistando 100 donne consigliere (esecutive, indipendenti, sindaco) e 34 uomini (AD o Presidenti) che fanno parte di CdA di società in cui è stata applicata la legge. I risultati sono stati discussi in anteprima con i principali stakeholders per elaborare alcune proposte volte all’inserimento del tema della “diversità e inclusione” nell’agenda del CdA.
Durante il convegno si rifletterà su questi aspetti:
- Quali sono le ragioni?
- Quali sono gli strumenti e le azioni di governance da attivare per rendere centrale nelle organizzazioni la diversity & inclusion?
La partecipazione è gratuita previa registrazione online.