Natura naturans

27.10.2019 15:30 - 02.11.2019 13:00
Villa Falconieri Frascati
Postato da Amministrazione
Categorie: Cultura
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L’Accademia Vivarium novum organizza la Scuola d’alta formazione: “Natura naturans - della natura e della condizione umana: trasformazioni, problemi e prospettive. Per un nuovo umanesimo”, promossa dal “Centro studi sulla natura, l’umano e l’unità del pensiero”. Le lezioni, che si terranno da domenica 27 ottobre a sabato 2 novembre nella Villa Falconieri di Frascati (Roma), sede dell’Accademia, saranno tenute da trenta fra i massimi esperti sia di discipline scientifiche, dalla fisica alla matematica, dalla biologia alla medicina, sia di materie umanistiche, dalla filosofia alla letteratura, dalla storia civile alla storia della musica, provenienti da numerose università d’Italia, Germania, Francia, Portogallo, e da prestigiosissimi istituti di ricerca, come l’Accademia dei Lincei, la Scuola normale superiore di Pisa, la Scuola internazionale di studi superiori di Trieste, l’École des hautes études en sciences sociales, il Collège de France, il Collège international de philosophie di Parigi, il Centro de Filosofia das Ciências di Lisbona. Fra i nomi, docenti del calibro di Augustine Berque, Umberto Curi, Lamberto Maffei Carlo Ossola.

Gli interventi spazieranno dal tema della cosmologia e dei fenomeni estremi studiati dalla fisica e dalla matematica, che sempre più colpiscono la terra e le popolazioni che la abitano, a quello del rapporto ormai imprescindibile tra natura e sostenibilità, che potrà diventare un punto cardine di una nuova visione dell’economia e della società; e ancora dalla natura della razionalità, dell’intelligenza umana e dei moti dell’animo fino al problema filosofico del carattere condizionato o autonomo delle nostre scelte e azioni.

      Questa iniziativa nasce dalla convinzione che urge coltivare le culture, le scienze e le arti in tutte le loro forme come un valore in sé, come l’espressione, umile e nobile nello stesso tempo, della libertà di pensiero e del civismo d’una comunità. Per raggiungere questo fine, è necessario che la scuola ridiventi il luogo nevralgico della società, una fucina in cui si pratichi ratio e oratio, tendendo a una formazione completa senza artificiali barriere fra le discipline. Nella conoscenza, infatti, non possono esistere confini fissi o barriere convenzionali, ma solo frontiere mobili, membrane fluide attraverso le quali i vari saperi s’intrecciano e tessono trame di percezioni, intuizioni e idee che si muovono da un campo all’altro e danno origine a nuove conoscenze e pratiche materiali e di vita. 

In alternativa alla devastazione e mercificazione della natura e del vivente, la Scuola invita a lavorare per un’altra possibilità: riscoprire e considerare la natura e l’essere umano come valori e non come oggetti, mostrare che lo sviluppo scientifico e le nuove tecnologie possono e devono esser finalizzate a salvaguardare la natura, la diversità biologica, culturale e linguistica, a sviluppare l’intelligenza e la sensibilità delle persone, a migliorare la condizione umana in tutti i suoi aspetti. In altre parole, gli organizzatori della Scuola intendono lavorare a costruire un nuovo dialogo con la natura e col mondo vivente e a porre le basi di una nuova alleanza fra conoscenza, cultura, economia e società civile nello spirito d’una humanitas rinnovata.

La critica dell’homo oeconomicus e dell’homo machinalis rappresenta una nobile e necessaria ragione per impegnarsi in una battaglia di civiltà rivolta a preservare gli ecosistemi naturali e antropici, a coltivare lo studio delle scienze, delle lettere e delle arti. Un’economia rispettosa della natura, della giustizia sociale e della libertà di tutti gli esseri umani non può fondarsi sull’ideologia produttivistica, cioè sul saccheggio della natura, sulla depredazione delle risorse, sull’accumulo dei profitti, sul progresso ad ogni costo: questo genere di progresso ha generato e ancora genera morte, malattia e infelicità. L’equazione che identifica la massima produttività con la prosperità economica e col benessere sociale non ha nessun fondamento oggettivo e nessuna validità assoluta: dipende, infatti, da come, che cosa e perché si produce.

Una rivoluzione del pensiero e delle pratiche di vita è necessaria: l’economia e il mercato non possono più essere il parametro fondamentale al quale subordinare tutti gli altri, cioè ambiente, cultura, ricerca, paesaggio, patrimonio artistico e linguistico, ma devono invece diventare una variabile da essi dipendente. Ci proponiamo di contribuire allo sviluppo d’una razionalità qualitativamente nuova, al contempo libera ed esigente, rigorosa e inventiva, e per la quale ragione e sensibilità, precisione e immaginazione, percezione e azione, diritti e doveri sono inscindibili. Insomma, una nuova cultura della possibilità e del limite.

L’Accademia mette a disposizione 40 borse di formazione destinate agli alunni dell’ultimo anno dei licei, a studenti universitari e a docenti d’ogni ordine e grado per la partecipazione alle lezioni.

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