Via della seta o rotte atlantiche? Il futuro degli scambi internazionali
Se il XX secolo è stato dominato, nel bene e nel male dall'Atlantico, è chiaro che il XXI lo sarà dal Pacifico. Per gli Stati Uniti questo significa lo spostamento del baricentro economico, politico e scientifico dalla costa Est alla costa Ovest, per l'Europa rischia invece di portare a una relativa e progressiva emarginazione rispetto alle grandi trasformazioni future. Il progetto cinese Belt and Road, noto anche come BRI o Nuove vie della Seta, apre nuove opportunità per costruire rapidamente una rete infrastrutturale che colleghi il Vecchio Continente all'Impero di Mezzo. Per Marco Polo e Matteo Ricci, figure tuttora venerate in Cina, la strada verso l'Oriente fu alla base della loro fama: sarà lo stesso per i governanti europei disposti a legarsi strettamente a Pechino? Quali i rischi nel rafforzare l'alleanza con un regime autoritario e un sistema economico dominato dalle imprese di Stato? La strategia giusta nei confronti della BRI è quella degli accordi bilaterali, o piuttosto del fronte europeo unico? E come fare per preservare la fedeltà all'atlanticismo, dal 1945 elemento centrale del posizionamento internazionale dell'Italia?
QUANDO
29 maggio 2019
Dalle ore 17.00 alle ore 19.00
DOVE
Milano (MI)